Un' altra tappa del progetto "Violenza contro le donne"

Un' altra tappa del progetto "Violenza contro le donne"
Un' altra tappa del progetto "Violenza contro le donne"

  

Il vicequestore ha spiegato alla classe l’evoluzione delle leggi che proteggono le donne.

Infatti, nei primi decenni del ventesimo secolo le donne erano considerate “oggetti”, addirittura “macchine di riproduzione”. Nel 1930 la violenza contro le donne è stata inserita nei delitti contro lo Stato e solo dal 1998 nei delitti contro l’individuo. A partire dal 2010 è stata varata poi una legge che introduceva il termine “stalking”, che oggi comprende tutti i singoli reati per comportamenti persecutori nei confronti della donna.e permette di perseguirli penalmente. La signora Cellucci ha parlato anche della differenza tra denuncia e querela, del cosiddetto “ammonimento dello stalker” e delle possibilità della polizia di tutelare una donna durante le indagini, di solito il momento più critico, anzi, il più pericoloso.

Inoltre si è parlato anche dei rischi che può comportare internet (soprattutto Facebook ecc.) in questo contesto. Il tempo Il tempo è volato e alla fine della relazione, molto interessante ed istruttiva, gli studenti hanno avuto ancora modo di porre delle domande alla signora Cellucci.

La classe e la professoressa prevedono di continuare il progetto il prossimo anno, ma per il momento si concentrano sulla serata del 5 giugno, quando la classe leggerà “Ferite a morte” di Serena Dandini. Parteciperanno anche Cinzia Cellucci vicequestore di Merano, Johanna Porcheddu, attrice-regista, Sissi Prader, responsabile del Museo delle donne, Gabriela Strohmer, assessora alle politiche femminili.  Le offerte verranno devolute in favore del Centro Aniviolenza di Merano.

(Simon Alber 4B)

Altri testi sull'incontro:

Alessia

Sopie

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Martin